Caratteri tipografici, beninteso! Per ogni identità visiva è necessario trovare il font giusto che esprima al meglio l’identità di quel progetto. Ok, ma in che senso?
Parliamo di caratteri, ovvero ogni insieme di glifi (lettere, punteggiatura e numeri) che sono accomunati da certe caratteristiche grafiche e coerenza compositiva: sono più tozzi o snelli, più seri o più eleganti.Una divisione semplice semplice
Tantissimi sono i font e tantissime sono le categorie nelle quali entrano, ma certamente possiamo fare una divisione primordiale molto semplice: parliamo di serif (graziati) o sans serif (bastoni). Per esempio, il carattere tramite il quale stai leggendo questo testo è un bastone. Se invece provi ad aprire un qualsiasi libro di narrativa che hai nella tua libreria, quasi sicuramente troverai un carattere graziato. I serif sono i caratteri più “anziani”. Il loro disegno, caratterizzato da delle terminazioni “ad uncino”, risale al 100 d.C. e nasce dalla difficoltà degli artigiani scalpellini ad incidere lettere con terminazioni ad angolo retto. Lo scalpello necessitava di un “punto di partenza” per iniziare ad incidere, e da qui ecco le grazie. I sans serif, al contrario, sono caratteri più vicini a noi a livello temporale. Nascono durante l’Ottocento e iniziarono subito a diffondersi grazie alle insegne e alle riviste pubblicitarie.
bodoni, un graziato moderno
helvetica, un bastone neo-grottesco
In realtà esistono molte altre sottocategorie nelle quali possiamo inserire i font in relazione alle loro terminazioni, all’occhio del carattere, alla lunghezza delle ascendenti o al loro disegno. Ci sono bastoni grotteschi, umanisti o geometrici ma anche graziati transizionali o egiziani. Ma noi ci fermeremo a questa suddivisione iniziale per semplicità di comprensione.
Dicevamo! Caratteri graziati e bastoni.
Ma come selezionare il carattere giusto per la tua comunicazione visiva?
Non tutti i caratteri sono adatti a tutti gli utilizzi. Alcuni sono più decorativi e quindi più pratici con corpi grandi e testi brevi (utili nei loghi), altri invece sono più razionali e geometrici e decisamente più azzeccati per testi molto lunghi. Oltre all’aspetto più pratico, il carattere che selezioni deve anche rappresentare la tua attività. Gestisci uno studio di avvocati? Il carattere che più ti rappresenta potrebbe essere un carattere elegante e razionale, pulito e istituzionale. Vendi caramelle e palloncini gonfiabili? Potresti selezionare un carattere pop e giocoso per strizzare l’occhio anche ai bambini. (Tutto ma non il comic sans!)
loghi famosi riprogettati con il Comic Sans / @Reddit
Una volta che capisci che mood vuoi dare alla tua comunicazione, puoi anche scegliere di accoppiare due (non di più!) font: uno per i titoli e i sottotitoli e l’altro per i testi a correre, con lo scopo di pensare a pesi visivi corretti per convogliare l'attenzione dell'osservatore prima verso alcune parti e poi verso ad altre. In più, per evidenziare parti di testo o incisi puoi scegliere di utilizzare anche pesi diversi: light e bold, regular e extrabold, e l’italic per condire.
Insomma, ad ognuno il suo. Ma deve funzionare... E bene! Riesci ad immaginarti i segnali di pericolo scritti con un calligrafico da un bambino? O i documenti che compili in banca per chiedere il mutuo scritti con un font decorativo che ricorda le forme degli animali? Forse no.
Ok, e quindi?
E quindi come abbiamo visto ci sono tante possibilità e tanti aspetti da tenere in considerazione. Ma soprattutto dobbiamo tenere a mente tre cose:
Che identità voglio dare al mio progetto o alla mia attività? A chi sto comunicando? Nel progetto c'è la corretta gerarchia visiva?
Non esiste quindi una regola uguale per tutti e non ci sono dei criteri sempre validi. Fondamentale è però ricordare come e verso chi stiamo comunicando, ricordandoci di evidenziare delle parti per creare gerarchia e utilizzare sempre lo stesso codice tipografico per coerenza progettuale.
Curiosa questa tipografia, no?
Ti interessa il mondo dei caratteri, la progettazione che sta dietro e i loro segreti? Prova a dare un occhiata a questi libri:
— Sei proprio il mio typo. La vita segreta dei caratteri tiporafici, Simon Garfield - 2015
— Teoria del type design, Gerard Anthony - 2020
— The visual history of type, Paul McNeil - 2017